E’ scomparso oggi all’età di 92 anni Donato Stano, insegnante cassanese, ultimo reduce di guerra del Sud Italia delle campagne di Grecia e Russia.
Il racconto delle memorie del secondo conflitto mondiale erano state racchiuse da Stano in un prezioso volume di testimonianza “Ricordi di guerra” stampato dalla Messaggi Edizioni nel 1988, nel quale l'autore “ripercorre gli eventi della campagna di Grecia e di Russia dal 1940 al 1943 e riporta la testimonianza degli uomini della Terza Divisione Alpina "Iulia", uomini valorosi e di grande coraggio dei quali, sebbene non siano noti i nomi, si ricordano l'esperienza ed il sacrificio vissuti in guerra per la patria”.
Donato Stano era una vera e propria memoria storica vivente: a lui era riservata, fino a pochi anni fa, la commemorazione delle tragedie di guerra ricordate nel corso delle manifestazioni durante le quali si ricordava il sacrificio degli italiani nei conflitti bellici di tutto il mondo.
Un momento particolarmente significativo per la “penna nera cassanese” fu la consegna – da parte dello storico prof. Antonio Giordano – del suo “foglio matricolare” che Giordano era riuscito a scovare nelle sue instancabili battute di caccia alla scoperta di cimeli e documenti storici; il "foglio" fu consegnato a Donato Stano (che non l’aveva mai più ritrovato) nel corso della presentazione di una delle opere del prof. Giordano, “Le Resistenze scomode”, lo scorso 28 gennaio del 2010 nella sala consiliare del Comune.
Stano lascia la moglie, Maria Scattaglia e tre figli, Giovanni, Tina e Silvio.
I funerali si terranno martedì 24 luglio alle ore 16.00 in chiesa madre a partire dall’abitazione, in viale Unità d’Italia n. 17.
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Commenti
L'amico Franco ha già tracciato il profilo di un maestro di altri tempi, non per i metodi didattici ma per i principi ed i valori in cui credeva e che ci ha trasmesso.
Riposa in pace professore.
VS
Chi non l'ha già fatto legga o torni a leggere i suoi scritti. E chi può farlo, si impegni perché la sua memoria non vada dispersa.
Addio Professore.
Ci incontravamo spesso, in villa o nella cartoleria Saturno, e si informava dei miei studi. Poi della mia vita professionale a Roma, della mia attività nell'amministrazione governativa ed europea. Lo cercavo, quando tornavo a Cassano. Anni addietro andavo a trovarlo anche a casa, e mi ero riproposto di farlo questa estate quando di solito rientro. Ho un grande debito di riconoscenza verso quest'uomo: mi ha dato delle basi solidissime per crescere, per reggere il confronto, per andare avanti. Lo chiamavo professore, ma era affettuosissimo con me. E lui andava orgoglioso dei suoi allievi, di quelli che si distinguevano negli studi e di quelli che - con qualche possibilità in meno - optavano per l'apprendimento di un mestiere. Quanti ricordi!
Quelle nozioni cesellate una ad una, attraverso cui prendevano corpo una complessa e solida struttura di valori. La nostra aula, con le carte geografiche al muro e un armadietto in cui custodiva registri, quaderni di esercizi in classe degli alunni, e oggetti "preziosi" (come un paio di bussole da lui recuperate da arei militari abbattuti durante la guerra che ci venivano mostrate ed illustrate come sussidio didattico, una collezione di pietre di era preistorica, un piccolo e primordiale microscopio e qualche altro oggetto con cui catturava l'attenzione). Ci spiegava il funzionamento della meridiana che è sul muro del palazzo comunale, ma soprattutto voleva che sapessimo tutti chi era Antonio Gramsci a cui era intitolato il plesso scolastico. Iniettando ogni giorno in noi i germi della cittadinanza e della democrazia.
Caro Professore, a nome di tanti allievi devo ringraziarTi. Domani, purtroppo, non sarò al tuo funerale (mi trovo all'estero) e questo mi dispiace tanto: ma il senso di profonda riconoscenza e di ammirazione quello sarà eterno e lo porterò con me dovunque andrò. Sono orgoglioso di essere stato Suo allievo. Arrivederci Professore, che Dio Ti premi per il bene che ci hai fatto!
Franco Giustino, già allievo della classe 5°A del Prof. Donato Stano