Con la pubblicazione del Decreto del Commissario “ad acta” dell’Aro 4/ba, Giovanni Campobasso sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia lo scorso 239 luglio, entra nella fase ufficiale l’Unicam, l’Unione dei Comuni dell’Alta Murgia che riunisce sei realtà territoriali (oltre a Cassano ci sono Santeramo, Altamura, Gravina, Toritto e Grumo Appula) unificate per quel che riguarda la gestione dei rifiuti solidi urbani.
L’Unicam, cioè, agirà come un soggetto unico nel campo dei rifiuti, secondo le logiche del Piano regionale in materia che punta a creare “consorzi” fra realtà locali vicine.
Cassano – assieme ad Altamura – si trova in una condizione particolare poiché mentre Santeramo, Gravina, Toritto e Grumo si sono costituiti come unico “ente”, il nostro Comune e quello di Altamura sono “convenzionati” con l’Unicam.
Questo concederà all’amministrazione comunale una maggiore libertà e flessibilità d’azione.
L’Unicam, infatti, nelle prossime settimane valuterà un progetto unico e comune per la gestione dei rifiuti (realizzato dalla società torinese “Esper”, la stessa che l’ha predisposto per Cassano) con le identiche caratteristiche di quello cassanese ovvero una raccolta “spinta” della differenziata con sistema porta-a-porta, riciclo/riuso dei materiali, utilizzo delle compostiere per i cittadini che ne fanno richiesta e via di seguito.
Cosa cambierà, dunque, per Cassano e per i suoi cittadini con la nascita dell’Unicam, presieduta dal sindaco di Gravina, Alesio Valente?
In sostanza: se le condizioni generali del progetto dell’Unicam (in particolare quelle economiche) dovessero essere migliorative rispetto alla gestione attuale affidata, per Cassano, alla Tradeco, il Comune potrebbe aderire in pieno al nuovo sistema.
Lasciare, cioè, la gestione attuale e affidarsi alla nuova.
Una clausola del contratto con l’ATI “Tradeco-Murgia Servizi Ecologici”, prevede infatti che il Comune possa disdire l’attuale contratto (senza penali) in vista di un progetto globale e complessivo. Se e quando ciò avverrà è presto per dirlo.
Nelle prossime settimane, infatti, sono stati convocati una serie di tavoli tecnici per esaminare il progetto della Esper ma mettere assieme sei comuni con le più diverse esigenze (da una cittadina come Gravina che conta quasi 45mila abitanti ad un piccolo centro com’è Toritto passando per Grumo Appula che ha da poco avviato il servizio d’appalto per la gestione dei rifiuti) non sarà facile.
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