
A distanza di qualche giorno dalla conferenza di presentazione e inaugurazione dello sportello di consulenza psicologica promosso dall’Associazione Susan G. Komen Italia (nella foto, alcune volontarie), abbiamo intervistato Linda Catucci-Centrulli, cassanese, referente per l’hinterland barese dell’Associazione.
Dopo l’esperienza dell’inaugurazione dello sportello Komen, in che modo la notizia sarà divulgata nella cittadina cassanese?
“Prima di tutto la domenica precedente alla conferenza i sacerdoti hanno comunicato, al termine della messa, l’apertura di questo sportello. Ora ci stiamo movendo per far si che la notizia si diffonda a macchia d’olio grazie agli annunci recapitati al Consultorio, all’ASL, al Miulli, alla Fondazione Maugeri (grazie all’aiuto della signora Enza Colavito) con il fine di rendere questo sportello una sorta di aiuto mobile, che vada incontro alle necessità della persona che ne ha bisogno.”
Chi, secondo lei, sarà spinto ad usufruirne?
“La maggior parte della gente tende ad apprezzare l’iniziativa ma d’altro canto è scettica in quanto vede nella figura dello psicologo qualcosa da cui starne lontani. Ma sarà proprio questa gente la prima ad usufruirne. In quanto, sì il problema è della donna colpita dalla malattia, ma di riflesso la situazione tocca inevitabilmente anche la famiglia. Spesso i familiari alzano le bandiere, si isolano e stando da soli riescono ancor meno a capire come affrontare la cosa e soprattutto come aiutare la “donna in rosa” a loro cara. Quindi oltre a portar sulla retta via la diretta interessata si vuole offrire anche un servizio alla famiglia atto a dare una mano nell’ affrontare da situazione.”
Un invito a parlare, quindi, senza distinzione anagrafica?
“Assolutamente si. Io personalmente sono stata colpita dal cancro a 38 anni, ma ho conosciuto ragazze di 22-23 anni che hanno letteralmente tagliato i ponti con la vita, lasciando il ragazzo, abbandonando il lavoro o l’università. Ci si chiude e si tende a non parlare. Isolandosi. Ecco perché, come si diceva in conferenza, bisogna rivalutare il potere del linguaggio verbale. Solitamente della parola sillabata come CANCRO si ha paura, c’è una repulsione immediata. Io personalmente ho sempre avuto una visione fatalistica della questione e non mi sono mai arresa e qual’ora si potesse far ragionare nello stesso modo anche le altre “donne in rosa” sono la prima ad adoperarmi nella causa. Chiunque può fare qualcosa per l’altro, lo deve fare.”
Un’iniziativa importante per Cassano. Pensa che possa essere realmente d’aiuto?
“Noi ci mettiamo tutta la buona volontà. Questa iniziativa è senza dubbio un fiore all’occhiello per Cassano. Il servizio, come abbiamo gia abbondantemente precisato, è totalmente gratuito e finanziato dall’Associazione Susan G. Komen Italia. Potremmo impegnarci nella realizzazione di una rubrica mensile in cui verrà relazionato periodicamente ciò che è successo, quanta gente ne ha usufruito e come le donne hanno affrontato l’aiuto da noi messo a disposizione.”
Si ricorda, inoltre, che venerdi 21 maggio presso il Comune di Bari ci sarà una conferenza stampa riguardante l’iniziativa e il 22 e 23 maggio, in Piazza Prefettura, verrà allestito un centro di senologia all’aperto all’insegna dell’aiuto e della solidarietà.
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