E' il grande giorno di Alessandro Caponio, il giovane istruttore cassanese di nordic walking che ha compiuto - in solitaria - tutto il percorso della via Francigena che da Canterbury (presso Londra) porta fino a Roma. 2100 chilomtri e tre mesi dopo la sua partenza, Alessandro giungerà stamattina nella culla della cristianità dopo aver percorso mezza Europa, affrontato fatiche e fatto incontri speciali.
Il tutto, probabilmente, senza mai sentirsi solo grazie ad una pagina su internet ed ai contatti tamite Facebook che, costantemente aggiornate, hanno permesso ad amici, conoscenti e semplici curiosi di sostenerlo, seppure a distanza, in questa impresa che si conclude oggi.
C'è stato anche chi gli ha proposto di arrivare a piedi a Cassano: una "provocazione" che Alessandro non ha lasciato del tutto cadere....chissà!
Comunque sia, quella del giovane cassanese è stata una impresa degna di nota: non per nulla ha provocato ammirazione ad ogni tappa del suo cammino e attenzione da parte di molti "media" che hanno parlato della sua impresa in più occasioni.
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Commenti
Franco, sono felice delle tue parole, io sarò a Roma fino a domenica. Buon cammino a tutti, Ultreya!!
ignorante del piffero.
E prendetevi cinque minuti del vostro tempo per provare a immaginare cosa pensava Alessandro quando camminava nelle campagne e di borgo in borgo: probabilmente (sicuramente!) qualche pensiero al borgo natio Cassano sarà balenato, si sarà pure soffermato a pensare ai suoi amici, ai suoi genitori, a qualche angolo di quotidianità cassanese che - come spesso accade a chi emigra - assume il carattere di cosa speciale, unica. Ecco, vorrei dire questo a chi si interroga sul significato della singolare impresa del nostro amico: provi a riflettere sul significato stesso della sua vita, del suo percorso.
E poi rifletta anche sugli aspetti meno immediati dell'impresa di A.. Cioè sul senso della lentezza (A. si è mosso a piedi, con il mezzo di locomozione primordiale, mica con una enduro) in un mondo in cui le frenesie ci rendono ciechi di fronte a tutto. In quella lentezza - che era per i pellegrini cadenzata solo dalle preghiere, così come per gli indiani d'america è ancora oggi la cavalcata di Wounded Knee - vi è qualcosa di profondo, di ammirevole. La ricerca in se stessi, il cammino in se stessi, alla scoperta di sè e degli altri: bellissime le foto (nel blog di A.) e le cronache in cui descrive l'incontro con i suoi amici del nordic walking! Vivo e lavoro a Roma e se avessi saputo in anticipo del suo arrivo in città mi sarebbe piaciuto organizzare con la piccola (piccolissima) tribù di cassanesi a roma un benvenuto al nostro compaesano, al nostro (posso chiamarlo così?) "murgiano errante": una colazione o un aperitivo prima di lasciarlo ripartire per Cassano. Non fa nulla, ma desidero testimoniare la mia personale ammirazione per questo giovane compaesano e spero che la città gli riservi una bella accoglienza ed un buon rientro. Cordiali saluti.
Franco Giustino