Macabra scoperta sugli scogli: trovate ossa incastrate in uno stivale

Nella mattinata di domenica a Gallipoli, in provincia di Lecce, sono state trovate fra gli scogli delle ossa che potrebbero essere umane ed uno stivale in gomma.

Carabinieri
Carabinieri (Cassanoweb.it)

Sono in corso le indagini e gli accertamenti sul macabro ritrovamento avvenuto domenica mattina a Gallipoli, in provincia di Lecce. Alcuni passanti hanno avvistato tra gli scogli, in località Torre Sabea, delle ossa contenute in uno stivale di gomma.

Scattata la segnalazione alle forze dell’ordine, sul luogo della scoperta sono arrivati i carabinieri che hanno provveduto ai rilievi ed ora stanno cercando di capire a chi possano appartenere quei resti, trasferiti successivamente in ospedale. Sembra, difatti, che possa trattarsi di ossa umane, ma a stabilirlo saranno gli esami che verranno eseguiti in questi giorni.

Gallipoli, ossa in uno stivale trovate fra gli scogli: potrebbero essere umane

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Caserma dei carabinieri (Cassanoweb.it)

Delle ossa incastrate in uno stivale ed i frammenti di un calzino. Questo è quanto ritrovato nella mattinata di domenica 5 maggio fra gli scogli della località Torre Sabea nel comune di Gallipoli (Lecce).

A trovarli, come scrive la redazione de Il Quotidiano di Puglia, sono stati alcuni passanti che subito hanno contattato il 112 segnalando l’accaduto alle forze dell’ordine. Pochi minuti e sul luogo indicato da chi ha lanciato l’allarme sono arrivati i carabinieri della stazione di Gallipoli.

I militari dell’Arma hanno condotto gli accertamenti sul posto e avviato le indagini per determinare se si tratta di resti umani e, eventualmente, capire a chi possano appartenere. Le ossa sono state trasferite in ospedale, dove verranno eseguiti tutti gli esami, tra cui quello del Dna.

L’ipotesi

Dai primi riscontri, come riporta sempre Il Quotidiano di Puglia, secondo gli inquirenti si tratterebbe di ossa umane: un arto inferiore (tibia, perone e parte del piede), incastrate nello stivale e che potrebbero essersi decomposte per via della permanenza in mare.

Non si esclude che possano appartenere ad un pescatore di 70 anni, disperso ad ottobre dello scorso anno durante una battuta di pesca e le cui ricerche non hanno dato mai esito. Si tratta solo di un’ipotesi che deve essere confermata dagli accertamenti successivi. Intanto, la famiglia del 70enne è stata convocata questa mattina presso la caserma dei carabinieri per un eventuale riconoscimento.

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