Scatta l’allarme per uno dei sughi pronti più venduti: al suo interno tracce di pesticidi

Nuova allerta alimentare, questa volta si tratta di un famoso marchio di sugo. Al suo interno sono stati rinvenuti numerosi pesticidi.

Dagli studi effettuati a campione sui prodotti sono emerse tracce di pesticidi all’interno dei sughi. Si tratta di una condizione molto pericolosa che va valutata con attenzione da parte dei consumatori. Oltre ovviamente a leggere l’etichetta, è importante informarsi sempre su quelli che sono gli avvisi successivi ad analisi temporanee e alle allerte ufficiali legate alle note del Ministero della Salute.

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Allarme per uno dei sughi pronti più venduti (cassanoweb.it)

I test effettuati a campione hanno portato alla luce una condizione esasperante, livelli elevati e diffusi di materiale che non dovrebbe essere presente e che sono stati resi noti dalla rivista specializzata di settore: hanno avuto pesanti conseguenze anche dal punto di vista della vendita del prodotto stesso.

Allarme sughi pronti: pesticidi, muffe e tossine

Il test effettuato su un prodotto tanto amato e consumato come il sugo, che viene dato anche ai bambini, sicuramente non è proprio un dato felice. Si tratta di novità piuttosto inquietanti in quanto non sono stati rinvenuti solo pesticidi derivanti appunto dalle coltivazioni, ma anche tossine della muffa, Bisfenolo A e altre materie che non dovevano assolutamente essere presenti.

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Pesticidi trovati in alcuni sughi pronti (cassanoweb.it)

ÖkoTest, specializzato nel settore, ha fatto esaminare in Germania ben 27 tipologie di prodotto differente. Da supermercati, discount e anche negozi biologici. La procedura ha portato a dati piuttosto allarmanti. I parametri considerati hanno sfruttato sia le analisi chimiche quindi bisfenolo, pesticidi, plastificanti ecc, sia presenza di sale e grassi, analisi della confezione e poi valutazione generale.

Su tutti solo 3 prodotti sono stati classificati come buoni, 10 di questi sono stati bocciati totalmente. Si tratta di numeri importanti su un campione di 27 prodotti differenti, in ben 6 di questi erano presenti residui di muffa. Per quanto concerne la presenza di pesticidi, questi anche in concentrazioni basse sono preoccupanti. Erano presenti sia nel pesto rosso della De Cecco che quello Italiamo di Lidl, anche nel pesto Bertolli. Il pesto rosso Tegut di Saclà conteneva pesticidi, muffa e addirittura dopo la pubblicazione dei dati ne è stato disposto il ritiro dal mercato. Nel pesto della Mutti erano presenti oli minerali. In base a questi dati, i prodotti peggiori sono: Pesto Rosso De Cecco, Campo Verde Demeter (prodotto biologico), Rewe Bio Pesto Rosso Naturland, sempre naturale.

I prodotti migliori sono invece Pesto Rosso Biologico La Selva, pesto Barilla, pesto Lidl (buono). Il quadro complessivo però è piuttosto allarmante. I dati relativi alle referenze presi in considerazione hanno coinvolto anche grandi marchi del settore e produttori che sono referenze biologiche e, i risultati che ne sono derivati, sono tutt’altro che incoraggianti per gli acquisti. I test sono stati effettuati in Germania quindi su prodotti prelevati dal mercato tedesco che potrebbero non coincidere del tutto con quanto previsto in vendita per l’Italia.

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