Come farà l’AGCOM a scovare chi ha utilizzato il ‘pezzotto’: svelato il sistema

L’AGCOM è all’opera per scovare i furbetti che utilizzano l’iptv e il “pezzotto” per vedere le partite e le serie televisive gratis.

Poco tempo fa, la AGCOM ma ha annunciato di aver avviato il procedimento per l’applicazione delle sanzioni pecuniarie nei confronti di coloro che utilizzano il famoso ‘pezzotto’ per guardare le partite e le serie televisive, trasmesse sulle pay TV.

multe pezzotto tv
Addio Pezzotto: sono in arrivo le multe – Cassanoweb.it

Stiamo parlando del metodo che sempre più telespettatori utilizzano per bypassare gli abbonamenti alle televisioni a pagamento. Così facendo, queste persone riescono a pagare una somma di denaro piuttosto bassa riuscendo ad accedere a molte piattaforme di streaming.

Si tratta a tutti gli effetti di una truffa che si è diffusa a macchia d’olio negli ultimi anni, producendo un incredibile danno alle televisioni a pagamento. Basti pensare che secondo i dati raccolti da Sky, il numero di abbonati ufficiali corrisponde al numero di abbonati non ufficiali. In pratica, c’è un 50% di telespettatori che accedono ai servizi offerti dalla piattaforma Sky senza essere realmente abbonati.

In termini economici, tutto ciò determina una perdita notevole, che l’AGCOM sta provando ad arginare tramite l’applicazione di sanzioni pecuniarie. Ma come fa questa autorità a scovare le persone che utilizzano la TV pirata?

Come farà l’AGCOM a scovare i furbetti del “pezzotto”

Qualche giorno fa è stato attivato il sistema Piracy Shield che serve a bloccare i siti web che trasmettono le partite e le trasmissioni televisive illegalmente.

AGCOM all'opera per scovare i furbetti
Come farà l’AGCOM a scovare i furbetti del “pezzotto” – Cassanoweb.it

Massimiliano Capitanio, il commissario dell’AGCOM, ha spiegato come farà l’autorità a rintracciare i furbetti del Pezzotto. Molti utenti infatti sono scettici circa la reale possibilità di individuare le persone che utilizzano questo sistema di pirateria streaming.

Ma a quanto pare, l’AGCOM questa volta fa sul serio perché utilizza un meccanismo che prevede la collaborazione con la Guardia di Finanza e la procura di Roma. Si tratta di un accordo siglato con le Fiamme Gialle che hanno l’opportunità di rintracciare coloro che si affidano al pezzotto grazie ai pagamenti digitali. In pratica, i finanzieri hanno la possibilità di accedere a database in cui sono presenti i pagamenti digitali mensili effettuati dagli utenti per accedere a migliaia di Canali e contenuti pay.

Il meccanismo è stato velocizzato grazie alla collaborazione con la procura di Roma, in base a quanto previsto dalla legge anti pirateria entrate in vigore nell’agosto del 2023. In virtù di questa disposizione legislativa la Guardia di Finanza riuscirà ad incrociare i dati provenienti dai database e procedere con le indagini nei confronti degli indirizzi IP.

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