“Siamo preoccupate per le parole di Emiliano e indignate per il giudizio sulla medicina territoriale. In una trasmissione tv infatti quello che dovrebbe essere l’assessore alla Sanità ha dichiarato testualmente ‘Quello che non è tollerabile è che le truppe si ammalino in caserma prima ancora di combattere, per esempio i medici di famiglia e i pediatri di famiglia che potrebbero fare questo lavoro di monitoraggio a domicilio dei pazienti che possono stare a casa e non occupare posti in ospedale, che stanno fermi e stanno lavorando solo col telefono e questa cosa fa veramente rabbia’, lasciando intendere che questi professionisti, così importanti per la tutela della salute sul territorio, non si stiano impegnando a sufficienza per combattere la guerra contro il Coronavirus”.
Così le consigliere del Movimento 5 Stelle Antonella Laricchia e Grazia Di Bari dopo le critiche ai medici del territorio e ai pediatri di libera scelta da parte di Emiliano.
“Da assessore alla Sanità le parole di Emiliano sono doppiamente gravi, perché era stato lui stesso a dire che per i medici di medicina generale non servivano DPI perché dovevano fare solo consulti telefonici e non visite di persona. Salvo poi accusarli in tv, perché si attengono alle sue direttive. I medici di base - aggiungono le pentastellate - sono disponibili a cooperare con iniziative concordate, che significa che davanti ad una disponibilità c’è bisogno di un confronto, di un progetto, di un calendario e di un accordo. I medici non sono pedine da spostare a piacimento”.
Il CPT di Trani, più volte visitato dalle consigliere come centro di assistenza territoriale innovativo è un esempio della voglia di darsi da fare di questi medici, a cui non è pervenuta alcuna risposta della Regione. I medici della struttura hanno chiesto di istituire una Unità Speciale di Medicina Generale che implementi la gestione dell'emergenza sanitaria per l’epidemia da COVID-19. Questa Unità potrebbe contingentare l’accesso dei pazienti e dei loro familiari, potrebbe organizzare un pre-triage utile a verificare le condizioni di salute generale. A tutta la cittadinanza tranese sarebbe garantita più assistenza di quella che attualmente riceve, in una struttura dedicata e professionale. L’Unità sarebbe costituita su base volontaria e l'assistenza sarebbe dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20, sei giorni su sette, fino alla fine del periodo di emergenza sanitaria. Una proposta sul tavolo fin dall’inizio della pandemia, lasciata ad oggi senza risposta.
“Nonostante le proposte sono arrivati i rimproveri di Emiliano a mezzo televisivo. I medici e i pediatri sono fondamentali sul territorio per la tenuta del sistema sanitario italiano e a loro deve andare solo il nostro ringraziamento. Emiliano si contenga nelle dichiarazioni televisive e si metta a lavorare. Meglio se in isolamento da microfoni e taccuini” concludono le consigliere Laricchia e Di Bari .
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