Gira da qualche giorno, fra le famiglie che devono iscrivere i propri figli alla Scuola Media per il prossimo anno scolastico, una “petizione” con la quale persone non ben identificate chiedono ai genitori di firmare per chiedere alla Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Perotti-Ruffo”, Ippolita Lazazzera di ripristinare il modello “scuola-senza-zaino” proprio presso la Scuola di via Mameli.
Questo perché il collegio dei docenti di quell’istituto ha deciso di accantonare, almeno per quest’anno, quel modello didattico: una decisione che non piace a qualcuno che nel corso degli ultimi anni ha visto in quelle modalità di insegnamento un modello vincente che non si deve abbandonare.
Abbiamo chiesto proprio alla prof.sa Lazazzera che cosa sta succedendo: ecco la sua risposta.
“In riferimento alla petizione che pare stia girando tra le famiglie promossa non si sa da chi, si esplicita che i docenti della Scuola Secondaria di primo grado hanno, all’unanimità, nel Collegio dei docenti, espresso la volontà di non proseguire relativamente alle sole future classi prime con il modello “Digitale della responsabilità” semplicemente perché partito nell’a.s.2019/2020, con pochi punti di riferimento in altre Scuole Secondarie, ha, comunque, evidenziato solo alcuni elementi caratterizzanti la didattica della Scuola Primaria riproponibili alla Scuola Secondaria di primo grado.
La decisione di coniugarlo al digitale, già attuato da tempo alla “Ruffo” fu proprio presa nell’ottica di ancorarlo una prassi già consolidata per evitare qualsivoglia sperimentalismo di sorta.
Occorre ricordare che la Scuola media “Ruffo” si è sempre contraddistinta per elementi di innovazione sia metodologica che didattica ed è sempre stata aperta alla riflessione propositiva finalizzata alla qualità dell’insegnamento. Detto modello, di fatto, è stato avviato solo per un quadrimestre l’anno scorso e per una singola classe (prima del lock down) e per altre due classi prime a partire da quest’anno con le sostanziali difficoltà di reinventare già una nuova didattica che tenga conto delle norme di contenimento e della necessità di adeguarsi a chiusure e riaperture connesse ai casi di Covid.
In un Istituto Comprensivo l’unitarietà e la continuità sta nel curricolo che lo caratterizza e non solo in precise scelte metodologiche che, comunque, sono da correlarsi all’art. 33 della Costituzione (la libertà di insegnamento), alle Indicazioni Nazionali per il Curricolo emanate dal Ministero e alla ricerca della qualità dell’insegnamento che si realizza nel sapersi adeguare anche ai cambi di scenari.
Appare chiaro che molti aspetti del Senza zaino ovvero la condivisione del materiale, la disposizione dei banchi e i lavori di gruppo sono improponibili alla luce di qualsivoglia norma di contenimento.
Il non esplicitare distinguo nella domanda di iscrizione alla Scuola Media non implica assolutamente rinnegare alcune prassi acquisite dai docenti rispetto all’esperienza fatta, potranno sicuramente essere riproposte insieme a molte altre provenienti da altri modelli, ma si tratta di fare scelte di sostanza piuttosto che di forma.
Gli stessi docenti della “Ruffo” incontreranno i genitori delle classi quinte, insieme alla sottoscritta, in incontri già calendarizzati da tempo nelle giornate del 7 e dell’8 gennaio 2021, pertanto non si comprende la ratio di una petizione che anticipa l’esplicitazione di motivazioni e ragioni che solo gli addetti ai lavori possono dare.
Preferirei che rispondessero direttamente i docenti della Scuola secondaria “Ruffo” e sono certa lo faranno in maniera più compiuta e dettagliata di quanto possa farlo io in questa occasione ma occorre precisare che è auspicabile che il dibattito metodologico -didattico rientri nella sede deputata ovvero il collegio docenti e da lì sia comunicato serenamente alle famiglie, piuttosto che essere oggetto di faziosità e tifoserie che non hanno ragion d’esse e lo svilisce di senso e di significato.
Non ultimo occorrerebbe precisare che l’attenzione all’ambiente di apprendimento degli alunni è compito principale di tutte le Istituzioni Scolastiche, che avere aule tinteggiate ed allestite con tutto il necessario per gli studenti è un diritto che riguarda tutti i bambini e i ragazzi e che prescinde dalle ipotetiche opzioni inserite nelle domande di iscrizione, pertanto si ampliano i fruitori di eventuali investimenti fatti dalla scuola e sulla scuola, non si riducono. L’auspicio in questo momento è di cercare il dialogo e le spiegazioni da chi può darle e non si è mai sottratto alle stesse, piuttosto che cavalcare l’onda di partigianerie che mai come in questo momento storico non hanno ragion d’essere”.
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Troppi selfie ,troppe brioche ,state lì solo ad apparir...
Commenti
Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.
I metodi scolastici che si usano oggi sono ancora gli stessi di 100 anni fa quando non c'era neanche l'acqua corrente nelle case. Direi che qualcosa non va o sbaglio?
I maestri e I docenti motivati e liberi ad esperienze non statiche fanno la scuola secondo me.
Sono stata libera di scegliere prima e voglio sentirmi libera di scegliere anche ora.
Iscriverò mio figlio in un paese vicino che mi consenta libertà di scelta.
Quindi pur non condividendo sono stata alla fine, obbligata. Dopo un anno, dal punto di vista didattico mi sono resa conto che tante "novità" erano già applicate nel modello ordinario della scuola da dove provenivo... quindi ne deduco che la differenza la fanno gli insegnanti e si può evitare uno spreco di denaro inutile. Se i docenti hanno deciso di accantonare il modello avranno le loro ragioni e questo è quanto! Aggiungo...meno male.
Brava la dirigente
sottrarsi alle spiegazioni scaricando responsabilità ai docenti non è atteggiamento tipico di una dirigenza consapevole e responsabile.
la volontà di confronto inoltre nasce prima dell'assunzione di decisioni.
limitare le volontà di espressione e di scelta invece ci riporta a regimi passati che ci auguriamo di non rivivere.
auguri
Ovviamente tutto ciò costa formazione e continuo aggiornamento, che sono richiesti oramai in tutti i settori però. Quando si parla di Scuola essendo un “posto fisso” si tende a fermarsi.
Nella nostra società credo sia inammissibile fermarsi e accontentarsi dei vecchi sistemi. Quindi perché si dovrebbe rinunciare a qualcosa di diverso?
Le chiacchiere stanno a zero;pensiamo al bene dei nostri bambini,futuri cittadini del mondo.