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La Chiesa Parrocchiale "Santa Maria delle Grazie" necessita di un restauro a quasi 30 anni dalla sua costruzione. E i sacerdoti - don Nicola Boccuzzi e l'ormai prossimo a trasferirsi don Mimmo Frappampina - hanno scritto nei giorni scorsi una lettera aperta ai cassanesi per invitarli alla generosità.
Di seguito, la lettera del Parroco e del suo vice, diffusa sul sito della Parrocchia.
"Crediamo sia utile informare e responsabilizzare via WEB tutta la cittadinanza cassanese su quanto in questi ultimi anni stiamo affrontando insieme al Consiglio Pastorale degli Affari Economici e a tutta la Parrocchia Santa Maria delle Grazie, riguardante soprattutto lo “stato di salute” delle facciate e di tutte le superfici esterne della bellissima e molto apprezzata Chiesa parrocchiale, a 30 anni quasi dalla sua costruzione.
Abbiamo già segnalato e coinvolto alcuni enti civili ed ecclesiastici compreso il nostro Comune, oltre all'ennesima pubblica sottoscrizione, per preparare un adeguato intervento.
Trattasi dello stato di avanzato degrado delle facciate prospettiche in cemento a vista della nostra chiesa “Madonna delle Grazie” da cui ormai in molte ed estese zone affiorano i ferri dell'armatura, avendo già provveduto a rimuovere le parti cadenti a motivo di sicurezza e incolumità pubblica.
Anche le ampie vetrate esterne retinate che proteggono le interne vetrate istoriate, necessitano di totale sostituzione, visto che non solo sono completamente rotte, ma lasciano penetrare vento ed acqua piovana.
Abbiamo provveduto in tempo a preparare per opera dell'Ing. Giuseppe Martino, un progetto completo di restauro, insieme al quadro economico che ammonta ad euro 190.000,00.
A più riprese i fedeli hanno già affrontato libere sottoscrizioni per altri lavori ordinari e straordinari di manutenzione degli impianti e delle opere all'interno della Chiesa (ultimo il restauro completo dell'organo a canne) che il compianto Padre Angelo Centrullo munificamente ci consegnò. Ma l'intervento attuale, che per mancanza di forze adeguate è “scivolato” alla fine, esige ora un forte sforzo da parte di tutti.
Ci rivolgiamo pertanto alla sensibilità di tutti perché, sia pure nel momento di crisi che stiamo attraversando e secondo le possibilità di ciascuno non lasciamo ulteriormente deperire questa opera che appartiene alla fede dei cristiani e alla nostra comunità di Cassano delle Murge".
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Commenti
infatti, solo ciò possiamo fare, per il denaro che magari vogliono, si rivolgessero al Vaticano.....con tutto l'oro che c'è, aivoglia a fare ristrutturazioni
Sottolineo un tuo pensiero: non dobbiamo credere sia facile fare il parroco, a Cassano, in una Comunità tutto sommato di recente costituzione, variegata e, da quanto leggo, ostile e sfiduciata!
bravo gianni condivido ogni lettera e virgola di quello che dici, parole sante, che possono uscire soltanto da una bella anima. E non per forza da un simpaticone.Però che ci vuoi fare non tutti capiscono preghiamo per loro.
Ci è stato chiesto di contribuire per il restauro della Chiesa, chi crede che con il suo obolo contribuisce a dare un sostegno per questo progetto,cioè migliorare la casa del nostro Signore (è una questione di fede) lo fà spontaneamente, come con l'otto per mille, ci vorranno magari anni prima di raggiungere questo traguardo, ma le vie del Signore sono infinite, la storia del Convento ce lo dimostra.
Chi lo sa, magari la BCC di Cassano, dietro un impulso misterioso di natura etica potrebbe voler emulare e superare quanto ha fatto la BP di Bari...nei vangeli è scritto che se dai uno, con fede e convinzione, ne riceverai cento..un miglior investimento ,in questi tempi di crisi non si potrebbe avere. E questo vale per tutti i credenti. Pace e bene.
Ed è quello che ci succede, temo, non che essere solidali significhi mettere mano al portafogli, no, per carità, soprattutto di questi tempi, credo che significhi piuttosto condividere almeno l'obiettivo di restaurarla, almeno condividerne la speranza.
Invece vedo che questa è l'occasione per affermare che non è un problema che ci riguarda. Forse è un problema del Vaticano, ecco un calcinaccio che si stacca, è un problema dello Ior, e se ne stacca un altro, persino un problema personale di Don Nicola, ed ecco che viene via un altro ancora, se ne stacca uno anche piccolo quando scegliamo che questo problema non merita nemmeno la nostra attenzione.
Però lì ci giocano i nostri ragazzi, lì vengono educati a dei valori che rimpiangiamo nella società, lì la Caritas svolge in silenzio e con fatica, il compito di aiutare decine di famiglie di Cassano. Motivi questi che meritano la nostra attenzione, IMU o non IMU.
Piuttosto che pensare al problema, ce la prendiamo con il carattere di Don Nicola, quasi che sia la simpatia a tenere insieme la comunità e le strutture della chiesa e non la responsabilità dei singoli e un po' di cemento.
Un proverbio indiano dice che prima di giudicare una persona occorre camminare nei suoi mocassini per un mese. Beh personalmente ritengo che in generale quelli dei sacerdoti siano moccassini molto stretti; io non ce la farei proprio a stare nei suoi.
Piuttosto di un sacerdote alla Fiorello mi sta bene un Don Nicola che si preoccupa, delle strutture prima di tutto per l'incolumità delle persone che vi passano vicino. Che si sente responsabile di un bene donato alla comunità di Cassano e per la comunità di Cassano. E se adesso i sacerdoti hanno chiesto aiuto alla comunità è stato dopo averle tentate tutte, la chiesa è nostra, cade a pezzi, mi pare pure normale che ne veniamo informati.
Che in alcune occasioni possa essere simpatico o meno un sacerdote che sa essere segno della Misericordia di Dio come sa esserlo Don Nicola resta un grande dono, per chi lo sa apprezzare.
Anche queste strutture, che altre comunità non hanno e ci invidiano, sono state un dono di Dio attraverso Padre Angelo, forse quello che sta accadendo insieme alla difficoltà nel reperire i fondi per sistemarle ci porteranno a riflettere su quanto effettivamente le meritiamo
Le "indulgenze"non le ho tirate in ballo io,ma qualche altro in modo implicito...
Il nocciolo della questione sà qual'è?...ke io sono una cattolica praticante,ma nn credo molto nelle istituzioni ecclesiastiche(CURIA E DETERMINATI PARROCI tipo don "simpaticone")sarà x questo che i ns punti di vista a tal proposito non corrispondono,abbiamo un concetto diverso di CREDO!
Io ad oggi nn ho dato un euro e, se darlo o no, è una libera scelta. Hai ragione: qui di economico non c'entra nulla perchè è a discrezione della persona secondo le proprie possibilità ecc... Se metto in mezzo misericordia, comprensione e tolleranza è perchè se uno crede veramente in Gesù crede nella chiesa come istituzione e nel parroco come suo rappresentante; sn esseri umani, sbagliano e alcuni atteggiamenti infastidiscono anche me ma il quotidiano è anche questo!..ecco cosa c'entra la misericordia.
Ripeto ognuno liberissimo di fare quello che sente e può ma utillizzare questo come ripicca o rivalsa per errori, atteggimenti,imperfezioni che anche i preti possono avere non è mettere in pratica gli insegnamenti di gesu! Ammetto, anch'io di primo acchito ci ho riflettuto e sn stato tentato (per altre ragioni) di nn contribuire ma ho deciso(liberamente e secondo le mie possibilità) di contribuire. Questo perchè, da credente, credo che nel tabernacolo c'è Gesù vivo e non accetterei che gli piova o cadano calcinacci sopra. Anche qui ci vuole fede: non importa quanto si dà (anche niente), sicuramente non basterà ma Gesù farà il resto se c'è stato un impegno sincero.
Un commento privo di contenuto logico!(funerali,sacramenti vari,..infatti molti trovano degli escamotage x non riceverli in quella parrocchia x mano di quel parroco,un motivo ci sarà?...)Lei come del resto AZZ,MILENA E FORSE QUALCHE ALTRO avete tirato fuori argomentazioni che esulano dall'articolo:..DIO,la CHIESA,la PROFESSIONE DELLA FEDE,il BENE ED IL MALE,LA PERFEZIONE...!Mi trovate l'attinenza tra questi temi e l'appello di natura economica lanciato da don"SIMPATICONE" x la ristrutturazione della parrocchia?...oppure voi siete così GRETTI da pensare come accadeva in "un passato molto remoto"che effettuando delle donazioni alla "chiesa"si veniva assolti dai peccati commessi e si andava direttamente in Paradiso"?...Quindi secondo il vs "metro"di ragionamento la Parola di Dio professata dai missionari non ha valenza,percè essi molto spesso non dispongono di strutture "volgarmente" chiamate "chiese"?
Personalmente non darò un centesimo x quella parrocchia,ma questo non fà di me(e di altri che la pensano cm me) una persona poco credente e poco cattolica,al contrario io(e gli altri,sicuramente) lo dimostriamo (a LUi)nel ns "quotidiano"
PS.La Curia ha trasferito la persona sbagliata,tenetevelo caro caro il vs parroco e ringraziatelo se "oggi"la maggior parte della cittadinanza non vuole contribuire x la ristrutturazione della "vostra"tanto amata parrocchia.
La misericordia prima di averla bisogna darla, senza doppi fini.
Il valore architettonico di quella chiesa è pari allo zero, IE' BRUTT! Quei soldi si spendano per ristrutturare le chiese del territorio di ben altro pregio e si chiuda l'obbrobrio.