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Da una nostra lettrice di Monopoli, Incoronata Silvestri riceviamo e pubblichiamo un contributo a proposito di Mercadante e dei suoi…rifiuti.
Polmone della terra di Bari: 1300 ettari tra Pini, Cipressi, Lecci, Querce. Una riserva naturale nell’agro cassanese che offre un soffio di ossigeno ed un bagno di benessere verde.
E’ la Foresta Mercadante. Prima risorsa turistica della città di Cassano. Ma questo incantevole posto non è solo alberi e voliere, è molto, molto di più.
Un ambiente naturale intervallato da “ordinari gesti di inciviltà” che giornalmente incrementano il corredo forestale fatto di fazzolettini, buste di patatine, carte di caramelle. Arriva ben presto anche il pugno nell’occhio, quando, passeggiando per un sentiero ti accorgi che il paesaggio è stroncato da sacchi di spazzatura colmi di carte, cucchiaini di plastica, bottigliette d’acqua, riversi nel terreno.
Addio sensazione di “sana aria pulita”.
I sacchi, gettati sui due lati del sentiero, parlano da soli. Gratuiti gesti di maleducazione, irrispettosi non solo dell’ambiente, ma anche dell’intera cittadina e paradossalmente di sé stessi.
Più avanti, proseguendo il giro turistico, in direzione Convento, una parata di cartoni e rifiuti costeggia la strada.
Insomma, che Cassano non brilli per mentalità ecologica è evidente, anzi è un dato di fatto: significativi gli ultimi aggiornamenti del Ministero Dell’Ambiente in merito ai rifiuti territoriali. Nei primo trimestre dell’anno 2009 la differenziata nel cassanese è del 9,8% (bassissima) con una produzione di rifiuti procapite pari a 42,841 kg al mese. Nell’Area Territoriale BA/4, sono seconde a Cassano Grumo e Gravina con i rispettivi 6,003% e 5,83% di differenziata. Dati che fanno impallidire se si pensa alla vicina Santeremo che vanta una raccolta pari al 16,675% ed una produzione procapite pari a 29,903 kg, o ad Altamura con il suo 11,218%.
Non proviamo a confrontare questi dati a livello nazionale perché sarebbe veramente umiliante.
Probabilmente a lasciare nel cassetto del cittadino medio la coscienza ed il rispetto per l’ambiente, è anche la scarsa attenzione delle pubbliche amministrazioni nei confronti del problema .
Disservizi nella gestione dei rifiuti e mancanza di isole ecologiche abituano la gente ad una normalizzazione di atteggiamenti “poco ambientalisti”, regredendo nel percorso di sensibilizzazione.
Ci auguriamo che la sensibilità di Cassanesi colga l’importanza di preservare l’ambiente, che è indice di rispetto della comunità e soprattutto di sè stessi. Se poi si parla di luoghi come la foresta Mercadante che, a dirla tutta, è una grande risorsa turistica, parliamo anche di preservare luoghi di interesse economico collettivo. Evitiamo, insomma, di rovinarci con le nostre mani.
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